L'anarchia militare

Un busto di Alessandro Severo

     Con la morte di Alessandro Severo, nel 235 d.C., e fino all'ascesa al potere di Diocleziano nel 285 d.C., Roma sprofonda nell'anarchia militare. Nel 235 d.C. prese il potere Massimino il Trace, un colossale quanto brutale pastore - oggi si sospetta che soffrisse di un cancro al cervello - che governò Roma fino alla sua morte, avvenuta nel 238 d.C.. Massimino, strenuo difensore dell'esercito ed acclamato al trono per volontà delle sue truppe, precedette a numerose confische per finanziare le sue campagne militari. Con questo atteggiamento finì per scatenare una rivolta, ordita dai senatori Gordiani. Nel frattempo, tuttavia, Massimino fu ucciso dalle sue stesse truppe. 

Statua di Gordiano III

    Dal 238 e fino al 244 d.C. governò Gordiano III, unico superstite della famiglia dei Gordiani, i cui membri erano stati eliminati da usurpatori e faide interne. Gordiano fu sconfitto dai Sassanidi di Shapur (Sapore) I. Nel 244 d.C. salì al potere Filippo l'Arabo, che governò fino al 249 d.C.. Tra le sue opere è degno di nota il riscatto dei prigionieri romani catturati da Sapore e l'organizzazione dei giochi per celebrare il millennio di Roma. Nel 249 d.C. prese il potere Decio, che nel 250 d.C. organizzò la prima persecuzione dei Cristiani e morì poi nel 251 d.C. combattendo sul Danubio. 

               

moneta di Valeriano       Busto di Gallieno

    Tra il 253 ed il 260 d.C. fu imperatore Valeriano, che subì una seconda sconfitta da parte di Sapore e che nel 257 d.C. organizzò una seconda persecuzione contro i Cristiani. Nel 260 d.C. il potere passò nelle mani di Gallieno, che si riappropriò dell'Imperium Galliarum, a lungo sottratto da usurpatori e rivoltosi, e provvide a preservare l'unità dell'impero, per quanto fu in suo potere. Alla morte di Gallieno nel 268 d.C., fu imperatore Claudio II il Gotico, che ottenne un'importante vittoria contro i Goti a Naissus. 

Una moneta di Aureliano

    Nel 270 d.C. il potere toccò ad Aureliano, che lo mantenne fino al 275 d.C.: a questo imperatore toccò il compito di ricostruire l'unità dell'impero, sempre minacciata dagli invasori, dai rivoltosi e dagli usurpatori. Aureliano provvide alla costruzione delle mura Aureliane a Roma ma dovette poi cedere la Dacia ai Visigoti. Gli anni che vanno dalla morte di Aureliano all'inizio del regno di Diocleziano videro il susseguirsi di parecchi imperatori che riuscivano a governare solo per qualche mese: il primo fu Claudio Tacito, che annoverava tra i suoi antenati il celebre storico - non sappiamo con certezza se a buon diritto - e regnò dal 275 al 276 d.C.. Gli succedettero Probo (276 - 282 d.C.), Caro (282 - 283 d.C.) ed infine Carino e Numeriano (283 - 284 d.C.).

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