I Fori Imperiali

Da Augusto a Domiziano

Il Foro di Augusto, con il Tempio di Marte Ultore

    Il secondo a far edificare un foro fu Augusto: aveva infatti fatto voto di erigere un tempio a Marte se fosse riuscito a vendicare l'assassinio di Cesare. Così, una volta adempiuto il suo impegno con la divinità, fece collocare un tempio dedicato a Marte Ultore (Vendicatore) in un complesso monumentale, per il quale scelse un terreno a nord-est del foro di Cesare. La costruzione iniziò nel 19 a.C. e terminò nel 2 a.C.: il tempio di Marte era collocato su di una piattaforma sopraelevata, con scale posizionate in senso assiale, e conteneva una statua del dio, accompagnata da quella di Venere e del divo Giulio. Il foro di augusto era completamente circondato da un muro alto 33 metri: conteneva al suo interno una statua colossale di Augusto e - in due emicicli - le statue di Enea e dei membri della famiglia di quest'ultimo, ovvero i membri della gens Julia da un lato e Romolo ed i campioni della Repubblica dall'altro. Indubbiamente questo foro rifletteva appariva come l'affermazione dell'ideologia dominante dell'epoca, legato com'era a tutta la storia di Roma ed agli uomini che avevano contribuito a farne ciò che era.

    A seguito del fallimento della politica di Nerone, che avrebbe voluto rimodellare a proprio piacimento tutto il centro urbano e le sue aree monumentali, Vespasiano si limitò ad intervenire con maggior sobrietà: fece erigere nel 75 d.C. quello che ora prende il nome di Foro della Pace, che consisteva in realtà in un solo tempio dedicato alla Pace che era andato a sostituire un mercato. Questo complesso si presentava come un grande spiazzo rettangolare contornato da un colonnato. Sul fondo dello spiazzo si trovava il tempio vero e proprio, che consisteva in una grande sala non sopraelevata e preceduta da un colonnato, con una statua della Pace. Questo santuario era accessibile da tutti. 

Ricostruzione del foro di Nerva

    Domiziano prese l'iniziativa di collocare una delle vie di scorrimento più importanti di Roma, l'Argiletum, all'interno di un foro, che per questo motivo prese il nome di transitorium: terminato da Nerva nel 97 d.C., questo spazio lungo e stretto conteneva un tempio dedicato a Minerva collocato su di un'alta piattaforma ed un monumento quadrato a Janus Quadrifrons

Indice