Isocrate

    Isocrate nacque nel 436 a.C. Di famiglia ricca, il padre aveva una fabbrica di flauti e di strumenti musicali. Fu scolaro di Protagora, Prodico e Gorgia, e ben presto i suoi interessi si rivolsero all’etica del vivere civile. Gli eventi della guerra peloponnesiaca posero fine al benessere finanziario della famiglia e Isocrate fu costretto ad esercitare la professione di logografo, ma egli l’abbandonò appena gli fu possibile, cercando anzi di farla dimenticare del tutto e giungendo perfino ad affermare di non averla mai esercitata. Isocrate non si dedicò mai alla carriera politica per timidezza e per il debole timbro della voce, come confessa lui stesso in Panatenaico, 10, dichiarandosi privo della voce e del coraggio necessari; tuttavia i suoi ideali politici, rivolti al passato, contemplavano realisticamente l’idea di un’egemonia culturale ateniese, in sostituzione di quella politica ormai irrimediabilmente perduta: Atene era, per Isocrate, un riferimento culturale antipersiano e panellenico. Intorno al 390, quando anche Platone iniziò il suo insegnamento filosofico, Isocrate aprì ad Atene una "scuola di eloquenza", in cui insegnò, senza interruzione e in aperta polemica contro i metodi ed i contenuti della sofistica, per più di cinquant’anni. Nel campo dell’educazione, egli può essere considerato l’iniziatore di quella formazione umanistica fondata sulla retorica, che ebbe vasta diffusione in età ellenistica. Furono suoi allievi oratori come Licurgo e Iperide, uomini politici come Timoteo, figlio di Conone, e storici come Eforo e Teopompo.