Tacito 

Annales

 

Il matrimonio di Messalina getta nel panico i liberti di Claudio ( XI, 28 )

28. La corte del principe era stata dunque invasa da orrore e sopra tutti lo furono quanti erano potenti e quindi in preda allo sgomento che la situazione cambiasse. Non più in segrete confidenze, ma apertamente esprimevano la loro inquietudine: finché un istrione aveva violato la stanza da letto del principe, si era certo recato oltraggio e disonore, ma nessun pericolo di eccidio si era profilato; ora invece si trattava di un giovane patrizio, di grande fascino personale, intelligente, che, già vicino al consolato, si accingeva a speranze più alte; e non era un mistero che ciò sarebbe avvenuto dopo tale matrimonio. Non potevano non essere presi dalla paura al pensiero di un Claudio inebetito e attaccato alla moglie, oltre che dei molti assassini eseguiti per ordine di Messalina. Per converso, la stessa arrendevolezza dell'imperatore li apriva alla fiducia che, se si fossero imposti, facendo valere la portata criminosa dei fatti, Messalina potesse soccombere, purché condannata prima d'essere sottoposta a giudizio. Ma proprio qui stava il problema, e cioè che le orecchie di Claudio, se Messalina avesse cercato di difendersi, rimanessero chiuse, anche nel caso di un'aperta confessione.

 

Testo originale

XXVIII. Igitur domus principis inhorruerat, maximeque quos penes potentia et, si res uerterentur, formido, non iam secretis conloquiis, sed aperte fremere, dum histrio cubio culum principis insultauerit, dedecus quidem inlatum, sed excidium procul afuisse: nunc iuuenem nobilem dignitate formae, ui mentis ac propinquo consulatu maiorem ad spem accingi; nec enim occultum quid post tale matrimonium superesset. Subibat sine dubio metus reputantis hebetem Claudium et uxori deuinctum multasque mortes iussu Messalinae patratas: rursus ipsa facilitas imperatoris fiduciam dabat, si atrocitate criminis praeualuissent, posse opprimi damnatam ante quam ream; sed in eo discrimen uerti, si defensio audiretur, utque clausae aures etiam confitenti forent.