Tacito 

Annales

 

Messalina medita di sposare il suo amante ( XI, 26 )

26. Messalina, ormai annoiata dei suoi facili adulteri, si gettava nelle incognite di nuovi piaceri, mentre anche Silio, o per fatale follia o perché vedesse nel rischio il rimedio ai pericoli incombenti, premeva per troncare ogni forma di finzione: non erano giunti a quel punto - affermava - per aspettare che il principe morisse di vecchiaia: agli innocenti bastano scelte innocenti; dove la colpa è manifesta, necessita l'audacia. C'erano i complici, preda delle stesse paure. Egli era celibe, senza figli, pronto alle nozze e all'adozione di Britannico. A Messalina sarebbe rimasta la stessa potenza e in più la sicurezza, se prevenivano Claudio, tanto indifeso di fronte alle insidie quanto precipitoso nell'ira. Tali proposte erano ascoltate senza entusiasmo, non per amore verso il marito, ma nel timore che Silio, arrivato al potere, disprezzasse l'amante e il suo delitto, giustificato nel momento del pericolo, ma a cui in seguito avrebbe assegnato il suo giusto valore. La sedusse però l'idea del matrimonio, per l'enormità dello scandalo, che costituisce, per chi è sazio di ogni esperienza, l'ebbrezza suprema. Senza attendere altro che Claudio andasse a Ostia per compiere un sacrificio, celebra con ogni solennità le nozze.

 

Testo originale

XXVI. Iam Messalina facilitate adulteriorum in fastidium uersa ad incognitas libidines profluebat, cum abrumpi dissimulationem etiam Silius, siue fatali uaecordia an imminentium periculorum remedium ipsa pericula ratus, urgebat: quippe non eo uentum ut senectam principis opperirentur. Insontibus innoxia consilia, flagitiis manifestis subsidium ab audacia petendum. Adesse conscios paria metuentis. Se caelibem, orbum, nuptiis et adoptando Britannico paratum. Mansuram eandem Messalinae potentiam, addita securitate, si praeuenirent Clauclium, ut insidiis incautum, ita irae properum. Segniter eae uoces acceptae, non amore in maritum, sed ne Silius summa adeptus sperneret adulteram scelusque inter ancipitia probatum ueris mox pretiis aestimaret. Nomen tamen matrimonii concupiuit ob magnitudinem infamiae cuius apud prodigos nouissima uoluptas est. Nec ultra expectato quam dum sacrificii gratia Claudius Ostiam proficisceretur, cuncta nuptiarum sollemnia celebrat.