Plutarco

 

Il sogno di Tolomeo (De Iside et Osiride, 361 f)

Testo originale

Ptolomaeus vero Soter per somnium Plutonis colossum, quod Sinope est, vidit, cum tamen nec vidisset nec cognovisset eius formam, eum hortantem ut quam primum Alexandriam perveniret. Cum tamen ipse ignoraret neque sciret ubi illud foret, cumque amicis disputaret, nuntiatum huic est hominem quendam , cui Sosibius nomen erat, Sinope dicere se vidisse, cum multum erravisset, colossum qualem rex se perspicisse explicabat.

Tolomeo Soter, dunque, vide durante un sogno il Colosso di Plutone, che si trova a Sinope, benchè non conoscesse né avesse mai visto il suo aspetto, ed il Colosso lo esortava a raggiungere Alessandria quanto prima. Poiché tuttavia egli non sapesse assolutamente dove questo si trovasse, mentre ne parlava con gli amici, gli venne annunciato che un uomo, che si chiamava Sosibio, affermava di avere visto a Sinope, dopo aver a lungo girovagato, un Colosso esattamente identico a quello che il sovrano spiegava di aver scorto in sogno.