NOTE AL TESTO

Iliade, Proemio (versi 1-52)

 

Testo originale

Menis: rappresenta l’ira costante e duratura attribuita, nel corso di tutto il poema, solo ad Achille ed Apollo. Il suo diretto opposto è cholos, l’ira degli uomini.

Thea: si tratta della musa Calliope

Peleiades : patronimico di Achille per  “figlio di Peleo”

Achaioi : Achei , nome con cui venivano designati i Greci ; probabilmente deriva dal termine ittita Ahhijawa, con il quale si riferivano ad un popolo loro confinante

Ellenes : in Omero indicava un ristretto gruppo di eroi proveniente da Ftia, al seguito di Achille

Ifthimos : valoroso - dalla radice ifi, caso strumentale di is < vis cfr Lat. vis      

Psyche : termine per indicare non propriamente l’anima, quanto lo “spirito vitale” che distingue il vivo dal morto .  Alla morte di un uomo, la sua psyche usciva dal suo corpo dalla mortale ferita o dalla bocca, per tornare poi nell’Ade.

Anax andron : epiteto comune di Agamennone : Signore di eroi, che indicava la sua formale superiorità rispetto agli altri comandanti . Il termine Anax deriva certamente dal minoico Wanax

Chruses : Crise, sacerdote di Apollo, la cui figlia Criseide era stata presa come schiava e concubina da Agamennone

Atreides : Atride, figlio di Atreo,  epiteto di Agamennone . I due fratelli Atreo e Tieste erano a loro volta figli di Pelope, eroe eponimo del Peloponneso, che era stato dato in pasto da suo padre Tantalo agli dei per provare se essi avrebbero scoperto l’origine di quella carne servita in tavola . Gli dei la scoprirono e punirono Tantalo con un supplizio eterno. Purtroppo, però, un dio si era già mangiato una spalla di Pelope, allora Zeus gliela ricostruì in avorio, dopo averlo resuscitato.

Leto : divinità associata alla notte, secondo alcuni miti sarebbe stata amante di Zeus, da cui avrebbe avuto Apollo e Artemide.

Time, atimazein : timè era l’onore inteso come stima attribuita dagli altri e come tale aveva dimostrazione pratica nella quantità di bottino (elorion, gheras) ad esso proporzionale assegnata dopo la vittoria. Atimazo=disonoro significa cagionare la massima offesa possibile per il mondo omerico, privando un eroe della parte di preda che gli spetta.

Elorion : bottino, dalla radice vel- del verbo aireo=prendo, mi procuro.

Apoina : doni di riscatto, da alfa privativo e poina=latino poena, quindi ciò che permette di far cessare le sofferenze della prigionia.

Echebolos: lungisaettante, epiteto di Apollo, da eche=da lontano o echon=a piacere e bol- radice dal verbo ballo=getto.

Lissomai: scongiurare, richiedere insistentemente, dalla radice lit- + j, da cui il latino litare e l’italiano litania.

Skeptros: scettro sacro*, segno di inviolabilità personale del messaggero, dell’ambasciatore e dell’oratore mentre sta tenendo un discorso. La persona che ne è dotata è momentaneamente sacra e intoccabile. Lo scettro personale di Agamennone era stato forgiato da Efesto per Zeus, che a sua volta l’aveva donato a Pelope, il quale l’aveva lasciato in eredità al figlio.

Azomai: venerare, onorare, dalla radice ag+j, da cui il greco aghios=santo. Deriva a sua volta dalla radice indoeuropea sac, da cui derivano il latino e l’italiano sacer =sacro.

Thumos: indica il cuore come sede del sentimento e dell’ardore.

Muthos: parola, discorso potente e sacro che si spiega da solo, da cui mito, cioè racconto che da solo ha valenza simbolica e di cui è quasi impossibile dare un’interpretazione razionale.

Logos: parola, discorso logico e razionale, atto a spiegare mediante ragionamento, che trova il suo diretto opposto nel muthos.

Istos: telaio verticale, tipico del mondo miceneo-omerico; dalla radice sistos (cfr. istemi, dalla radice sistemi), che indica un utilizzo con operatore verticale.

Smintheus, argurotoxos: epiteti di Apollo, smintheus (da sminthos=topo) sterminatore di topi; argurotoxos=arco d’argento.

Stemma: benda sacra, di cui si ricoprivano i sacerdoti, i supplici e le vittime sacrificali: dalla radice stef-ma, dal verbo stefo=incorono.

Delphoi: Apollo conquista questo luogo sacro dopo aver sconfitto il serpente Pitone che lo proteggeva. Da Pitone deriva l’epiteto pitico ed il nome stesso della sua sacerdotessa, Pizia. La Pizia sedeva su un tripode, rivestita della pelle di Pitone o, secondo altre fonti, ad essa solo appoggiata, in fronte al quale c’era un chasma (apertura) dal quale fuoriusciva un vapore che, aspirato, le infondeva le profezie di Apollo.

Phoibos: epiteto di Apollo, con significato di purificatore.

Prosegui Torna all'indice