I primi Romani

         La data di fondazione della città di Roma viene collocata, secondo la tradizione, al 21 aprile dell'anno 753 a.C.. Sempre secondo la tradizione, alla morte del mitico fondatore Romolo si succedettero sul trono di Roma altri sei re: Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo. Per una descrizione delle mitiche origini di quella che sarebbe diventata la caput mundi impareggiabili trovo le pagine di Livio, soprattutto quelle riguardanti Romolo e Remo ed i primi anni di vita dell'Urbe. 

    Il re romano era al contempo il capo religioso della comunità, l'interprete del volere divino, il giudice nei processi ed il capo militare. Accanto al re spiccavano una serie di figure di notevole importanza, soprattutto sacerdoti, ciascuno con un compito specifico: il pontifex, che in origine era il magistrato che si doveva occupare dei ponti (da cui il nome), gli aruspici, che consultavano le viscere delle vittime sacrificali, i feciali, sacerdoti che si occupavano della dichiarazione di guerra e della stipulazione della pace, gli auguri, che studiavano il volo degli uccelli, interpretandone il significato, le Vestali, che avevano l'incarico di custodire il Fuoco Sacro, i Salii, cioè i sacerdoti di Marte, ed infine i flamini diali (dediti a Giove), marziali (a Marte) e quirinali (a Romolo, divinizzato come Quirino, come raccontato tra gli altri da Livio). 

    La monarchia era di tipo elettivo e la scelta del sovrano era fatta dai comizi curiati. Un senato, composto dai patres gentium, cioè dai 100 capi delle famiglie più importanti e facoltose, aveva il compito di monitorare le azioni del sovrano. Il popolo era suddiviso originariamente in tre tribù, che avevano il nome di Tizi, Ramni e Luceri, che fornivano all'esercito rispettivamente 10 curie ciascuna, cioè 1000 soldati.

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