Le Guerre Persiane

La prima fase: dall'espansione persiana fino a Maratona

UN BUSTO DI TEMISTOCLE

     Le guerre persiane, che impegnarono per lunghi anni la Grecia in una scontro che possiamo a buon diritto definire titanico contro la superpotenza dell'impero persiano, si scatenarono per una serie concomitante di motivi. Una buona panoramica è fornita a questo proposito da Erodoto nelle prime pagine delle sue Storie, in cui lo storico di Alicarnasso premette anche una possibile spiegazione dello scontro in chiave tutta mitologica, come degna conclusione di una serie continua di rapimenti per vendetta di eroine perpetrati da Grecia ed Asia. Per attenerci alle cause indicate dalla maggior parte degli storici, dobbiamo citare innanzitutto la ripugnanza dei Greci per la signoria assoluta dei Persiani, la fame di terra dei Persiani, che erano in continua espansione, inoltre la lotta per la supremazia sul mare per il controlla dei traffici marittimi ed infine le ripercussioni economiche dell'arrivo dei Persiani in Asia Minore, dove già da tempo i coloni greci si erano insediati con profitto, fondando numerose e prospere città.

     Nel 546 a.C. Ciro, sovrano dei Persiani, vince Creso, il re della Lidia e tutte le colonie greche d'Asia (Minore) passano sotto il diretto controllo dei Persiani. L'episodio di Creso viene narrato magistralmente da Erodoto nel suo primo libro delle Storie e ne costituisce sicuramente alcune delle pagine più belle e più godibili. Il controllo persiano si fece immediatamente molto rigido e l'economia venne spostata decisamente verso oriente, cioè verso il cuore dell'impero; tutte le colonie greche vennero inoltre sottoposte ad un durissimo trattamento. Per questi motivi, nel 499 a.C. la città di Mileto, colonia ionica dell'Asia Minore, capitanata da Aristagora, decise di insorgere contro il governo persiano e chiese aiuto - consapevole che altrimenti sarebbe facilmente stata schiacciata dallo strapotere dei Persiani - alle città della Grecia. Sparta si rifiutò di portare aiuti, mentre Atene ed Eretria (capoluogo dell'isola di Eubea) nel 498 inviarono soccorsi e riuscirono a dare alle fiamme Sardi, città persiana. Tuttavia, ben presto i Persiani riuscirono ad avere la meglio sulle esigue truppe greche, che vennero vinte a Lade. Nel 494 a.C. Mileto, colpevole di essersi ribellata, catturata, venne rasa completamente al suolo. 

    Dario, successore di Ciro alla guida dell'impero, volle estendere i suoi domini all'Europa ed iniziò la sua opera di espansione sottomettendo le regioni della Tracia e della Macedonia e gli insediamenti greci sulle sponde del Mar Nero. Nel 490 un esercito guidato dai generali Dati ed Artaferne, accompagnati dal greco Ippia, sbarca ad Eretria, ne deporta l'intera popolazione e la rade al suolo; successivamente l'esercito punta su Maratona e vi sbarca. Tuttavia l'intera forza da sbarco persiana, composta da ben 6000 uomini, venne annientata in un'epica battaglia descritta nuovamente da Erodoto, in cui spicca il celeberrimo episodio di Fidippide che - per portare l'annuncio della vittoria fino ad Atene - percorse i circa 42 Km che separavano le due città correndo, morendo dopo aver riferito la notizia. L'esercito persiano, tuttavia, non si dette per vinto e, dopo essersi riorganizzato, si diresse su Atene via mare, ma il comandante vittorioso di Maratona, Milziade, aveva già fatto schierare l'esercito davanti alla città prima del loro arrivo. I Persiani, a questo punto, abbandonarono la lotta e fecero ritorno in patria. 


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