Origini e costituzione di Atene

RICOSTRUZIONE DI UNA TRIERES

    Atene fu fondata da genti autoctone ioniche e, secondo una leggenda, fu Teseo ad unificare tutti gli abitanti dell'Attica con il synoikismos (unificazione): da allora gli abitanti di questa regione divennero cittadini ateniesi a tutti gli effetti, ed è per questo motivo che il nome greco "Athenai" è plurale, nel significato di "le Atene", cioè unione di più agglomerati urbani. Alla guida della città erano preposti i 9 arconti, che duravano in carica per un anno; ognuno di essi aveva un compito specifico: ad esempio l'arconte eponimo, tra le sue altre funzioni, dava anche il nome all'anno. Quando l'incarico annuale aveva termine, gli arconti entravano a far parte dell'Areopago, cioè dell'assemblea aristocratica. L'ecclesia, che costituiva l'assemblea del popolo, si preoccupava di eleggere i magistrati. 

    Nel 621 a.C. Dracone introdusse un codice di leggi scritte, severissime, fra le quali la schiavitù per debiti. Il fortissimo desiderio di rinnovamento nel 594 a.C. spinse Solone a proporre una riforma detta timocratica, che prevedeva che il potere fosse assegnato in proporzione al vantaggio arrecato dal cittadino durante il servizio militare svolto a proprie spese: l'ecclesia risultò così divisa in pentacosiomedimni (con una disponibilità di più di 500 medimni di grano), cavalieri (300 medimni), zeugiti (200 medimni) e teti (solo le proprie braccia per lavorare). Dopo la riforma di Solone, L'organizzazione statale ebbe la seguente forma: permanevano nel loro ruolo e nelle proprie funzioni gli arconti e l'Areopago; l'ecclesia, composta dalle quattro classi sopra elencate, andava a formare - per elezione - anche il consiglio dei 400, detto Bulè, ed il tribunale popolare, detto Eliea

 

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