L'età dei Severi

Settimio Severo

Busto di Settimio Severo, primo imperatore africano

Le fonti cristiane gettano discredito su questo imperatore, accusato di aver organizzato una persecuzione in occasione di un suo viaggio in Palestina.

Lo storico Eusebio parla esplicitamente di persecuzione (HE VI, 1) e ne descrive gli effetti in Egitto, seguito anche da Orosio (VII, 17) e Gerolamo (Chron. Hieron.) ; ancora più esplicita, la Historia Augusta afferma che l’imperatore, durante il suo viaggio in Palestina, “Palaestinis plurima iura fundavit. Iudaeos fieri sub gravi poena vetuit. Idem de Christianis sanxit”.

Dalla combinazione delle notizie in nostro possesso dovremmo concludere che, come affermano le fonti cristiane, Settimio Severo organizzò una persecuzione che colpì soprattutto i neofiti cristiani e che ebbe l’effetto di far cessare nuove conversioni.

La maggior parte degli storici, tuttavia, ritiene che la presenza di molti catecumeni tra i martiri è da attribuire ad una coincidenza, cioè il diffondersi della pratica del catecumenato all’interno della Chiesa, constatando che, per questa occasione, le fonti cristiane sono decisamente inattendibili, soprattutto la Historia Augusta, che mostra di confondere nella condanna dell’imperatore il giudaismo (che agli occhi dei Romani era una religio licita) con il Cristianesimo (che rimaneva una superstitio illicita).

L’ipotesi più probabile, dunque, pare quella che vede la persecuzione come risultato indiretto e non voluto dal princeps dei Sollemnia Caesaris, o “vota et gaudia Caesarum”, o “vota decemnalia” avvenuti nel  202 per celebrare le nozze di Caracalla ed il ritorno a Roma di Settimio Severo.

Come sempre accadeva, il rifiuto dei Cristiani di prendere parte alle feste pagano-imperiali suscitava l’ostilità delle folle, soprattutto in Africa, dove fortissimo era il fanatismo religioso anticristiano.

Al contrario di quanto affermavano gli storici cristiani, dunque, Settimio Severo non ebbe alcuna colpa nella persecuzione ed anzi inaugurò un periodo di distensione nei loro confronti e di pace per l’impero. 

 

I successori di Settimio Severo

Gli imperatori che si succedettero sul trono dopo Settimio Severo, fino ad Eliogabalo, riuscirono a garantire una bona et longa pax interrotta solo da violente e brevi persecuzioni locali, volute da governatori troppo zelanti, desiderosi di ingraziarsi il princeps.

A prova di questa ritrovata distensione, il legato di Arabia invitò presso di sé il cristiano Origene per ascoltarlo, non più come era accaduto nel secolo precedente, ma con il chiaro intento di conoscere un fenomeno da cui si sentiva interessato ed attratto.

La tolleranza nei confronti dei Cristiani si fece sempre più evidente fino a trovare il suo culmine durante il regno di Eliogabalo, che aveva introdotto il culto del Sole a sostituzione della religione pagana tradizionale : il sincretismo che caratterizzò tutta l’età dei Severi ed il fatto che esso permise l’integrazione, all’interno del culto del Summus Deus dai molti nomi, anche Giudei e Cristiani, favorì un netto miglioramento delle relazioni fra Cristiani ed Impero.

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