Senofonte

Anabasi

Ciro rivela i suoi piani ai mercenari greci ( Anab. I, 7 2-5 )

Testo originale

Dunque Ciro, riuniti i comandanti ed i capitani dei Greci, decise assieme a loro come avrebbe potuto condurre la battaglia e, incoraggiandoli, egli stesso fece le seguenti raccomandazioni. “Greci, io vi guido come alleati non perchè sia privo di barbari, ma perchè penso che voi siate migliori e più forti di molti barbari: per questo motivo vi arruolai. Perchè dunque siate degni della libertà che vi siete guadagnati e per cui io vi credo felici. Sappiate infatti bene che preferirei la libertà al posto di tutto ciò che io posseggo e molto di più. Affinchè poi sappiate anche verso quale battaglia stiate andando incontro, dal momento che io lo so, ve lo spiegherò. Infatti la gran massa ( dei nemici ) è enorme ed essi si lanciano all’attacco con molte grida; se poi saprete resistere a tutto questo, quasi mi vergogno di farvi sapere che uomini abbiamo nella regione. E, se i miei progetti andassero in porto, io farò in modo che chi voglia ritornare in patria presso i propri concittadini vi torni felice; tuttavia penso che farò sì che molti preferiscano il mio paese alla loro patria”.

 

 

Le obiezioni dei soldati greci ( Anab. I, 7 5-8 )

Testo originale

Allora il disertore di Samo, Gaulite, che era presente, fido di Ciro, disse: “Eppure, Ciro, dicono che tu faccia molte promesse ora che ti trovi in questa situazione, perchè il pericolo si avvicina, ma se appena ti dovesse andare bene dicono che on te ne ricorderai; altri affermano che neppure se te ne ricordassi e volessi potresti dimenticarti di ciò che prometti”. Dopo aver ascoltato queste parole, Ciro rispose: “Ma noi abbiamo, uomini, il potere ereditario che si estende a sud fin dove gli uomini non possono abitare per il caldo, e a nord per il freddo invernale: gli alleati di mio fratello governano tutte le terre comprese tra queste due. Se quindi noi vinceremo, bisogna eleggere i nostri alleati come governatori di queste province. Per questa ragione non temo l’eventualità di non avere cosa elargire a ciascuno degli alleati, se andasse bene, quanto piuttosto di non avere alleati a sufficienza cui dare. Dato che, in aggiunta, siete Greci, darò a ciascuno di voi anche una corona d’oro”

 

 

I Greci accettano l'offerta di Ciro ( Anab. I, 7 8-9 )

Testo originale

I Greci, allora, udite queste parole, furono decisamente molto più risoluti e si passavano la voce gli uni con gli altri. Venivano da Ciro inoltre i comandanti ed alcuni degli altri Greci che desideravano sapere cosa avrebbero guadagnato se avessero avuto la meglio. Ed egli, soddisfacendo la curiosità di ognuno, li congedava. Tuttavia tutti coloro che gli parlavano lo esortavano a non combattere, e ad assumere il comando restando più arretrato rispetto a loro soldati. In quell’occasione, dunque, Clearco fece a Ciro una domanda approssimativamente in questi termini: “Pensi forse, Ciro, che tuo fratello scenda in campo contro di te?”. “Sì, per Zeus, disse Ciro, come è vero che è figlio di Dario e di Parisatide, e mio fratello, non avrò la meglio su di lui se non combattendo”.