Tacito

Annales

 

Lo scandalo del matrimonio di Messalina ( XI, 26 )

27. Può sembrare - mi rendo conto - una favola che in una città dove tutto si sa di tutti e dove nulla si tace, ci siano state persone così temerarie e che addirittura un console designato sia giunto a celebrare con la moglie del principe, in un giorno stabilito e alla presenza di testimoni, quel rito destinato alla legittima procreazione dei figli, e che lei abbia ascoltato le parole degli auguri, si sia posta in capo il flammeo, abbia sacrificato agli dèi; che i due si siano seduti al banchetto nuziale tra i convitati, si siano scambiati baci e abbiano consumato la notte nelle libertà coniugali. Nulla ho inventato per destar meraviglia: racconto quanto ho udito dai nostri vecchi e da loro è stato scritto.

Testo originale

XXVII. Haud sum ignarus fabulosum uisum iri tantum ullis mortalium securitatis fuisse in ciuitate omnium gnara et nihil reticente, nedum consulem designatum cum uxore principis, praedicta die, adhibitis qui obsignarent, uelut suscipiendorum liberorum causa conuenisse, atque illam audisse auspicum uerba, subisse, sacrificasse apud deos; discubitum inter conuiuas, oscula complexus, noctem denique actam licentia coniugali. Sed nihil compositum miraculi causa, uerum audita scriptaque senioribus tradam.