LA CASA ROMANA

La casa del chirurgo a Pompei

Indice

Introduzione

     La casa romana, così come ci viene descritta dal grande architetto Vitruvio o come possiamo constatare osservando le rovine di alcune città particolarmente bene conservate – è il caso, ad esempio, di Pompei, si componeva principalmente di due parti : la prima era costruita attorno all’ATRIUM, la seconda attorno al PERISTYLIUM.

Anticamente la casa italica era formata esclusivamente dall’atrium e dalle stanze che lo circondavano e solo più tardi si sviluppò il nucleo del peristylium, forse a partire dalla zona del giardino, di cui ogni abitazione era dotata 

Questa sarebbe dunque la casa romana tipica di tipo signorile, ma sappiamo, grazie soprattutto agli scrittori dell’età imperiale come Giovenale e Marziale, dell’esistenza di veri e propri isolati enormi di case in affitto (chiamati INSULAE), creati nei grandi centri urbani per risolvere il problema dello spazio . Questa seconda tipologia di abitazione assomigliava molto, anche per quanto riguarda la sistemazione degli ambienti interni, alla casa moderna .

La casa romana è, di regola, orientata verso l’interno e non, come le nostre, verso l’esterno : l’aria e la luce penetrano nei locali attraverso le due vaste aperture garantite dall’atrium e dal peristylium ; spesso mancano le finestre esterne, oppure, quando sono presenti, appaiono di dimensioni ridotte .

Questa tipologia di abitazione è solitamente dotata di un solo piano ed i vari ambienti sono destinati ad un unico uso: il cubiculum è la stanza da letto, il triclinium è una sala da pranzo (dotata dei triclinii su cui ci si sdraiava per cenare),ed il tablinum consiste in una specie di salotto .

La casa a grandi isolati, invece, così come possiamo ricostruirla grazie agli scavi archeologici condotti ad Ostia, si presenta notevolmente diversa dalla casa signorile di cui abbiamo appena parlato : è molto più alta, fino a raggiungere i 3 od anche 4 piani, è dotata di un numero considerevole di finestre e possiede anche alcuni balconi sulle pareti esterne, per favorire l’illuminazione degli interni, in mancanza di strutture come atrii o peristilii, evidentemente improponibili.

Gli ambienti interni, inoltre, non venivano destinati ad un uso ben determinato, ma venivano piegati alle esigenze degli inquilini : erano tuttavia locali angusti e scomodi, in cui sovente – in special modo ai piani alti, per l’insufficienza delle pompe idrauliche – mancavano le condutture per l’acqua .

Incendi e crolli in questi “palazzoni” spesso fatiscenti erano all’ordine del giorno, a causa anche dell’incuria dei proprietari che affittavano i singoli appartamenti, che tentavano di ottenere i massimi profitti con le minori spese possibili : gustose sono a questo proposito le pungenti satire del poeta Marziale, che si scaglia anche contro il rumore infernale che proveniva dalla strada a tutte le ore del giorno, a causa del continuo passaggio dei carri degli approvvigionamenti urbani  e dell’attività delle botteghe sottostanti… siamo a Roma e “dormire di notte diventa un privilegio da ricconi”.

La tipica casa romana dalle caratteristiche signorili, che noi meglio conosciamo grazie alle testimonianze letterarie ed agi scavi archeologici, è quella che solo i cittadini più ricchi dell’Urbe si potevano permettere e sovente, specialmente quando il costruttore era un liberto arricchitosi di recente, erano collocate fuori dalla cerchia urbana, dal cui caos si cercava una via di scampo almeno per qualche ora, per poi magari tornarvi al sorgere del sole per sbrigare i propri affari.

 Le ridotte dimensioni delle abitazioni popolari invitavano – o meglio costringevano – i cittadini a vivere per la maggior parte del tempo all’esterno, esattamente come accadeva per le piccole abitazioni di Atene al tempo di Pericle. Il progetto originale della casa romana – se di “progetto” si può parlare – era pensato per il clima caldo delle aree mediterranee e, dunque, quando i Romani, nel corso delle loro espansioni territoriali, iniziarono a popolare le zone più fredde del nord Europa, partendo dall’Italia settentrionale, si dovettero apportare notevoli modifiche alla struttura originale : innanzitutto fu pensato e realizzato un sistema di riscaldamento per diffondere l’aria, preventivamente riscaldata, attraverso le pareti che venivano edificate cave internamente .

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